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Antonio Patuelli
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«Oggi non si naviga più, oggi si vive il mare»
A colloquio con alessandro vismara, architetto navale specializzato in idrodinamica applicata e performance prediction.
L'architetto Alessandro Vismara
Viareggio, 30 luglio 2024 – Sono ben 40 anni che Alessandro Vismara, architetto navale specializzato in Idrodinamica applicata e Performance Prediction presso il Southampton College of Higher Education, crea barche ultra moderne. La sua lunga esperienza cresce prima con Perini Navi, di cui è stato il primo designer nel 1984, poi dal 1990 con Baltic Yachts, e successivamente con il cantiere omonimo in Darsena Nuova. Oggi, dopo il passaggio delle strutture e maestranze a Sanlorenzo, Alessandro Vismara ha dato vita alla nuova AV Yachting, società specializzata nella progettazione, consulenza e direzione lavori.
Architetto Vismara, come sì è evoluto il mercato degli yachts a vela, e in particolare di quelli ad alte prestazioni?
«Oggi si tende molto alla fruizione rapida e al comfort, con imbarcazioni meno sofisticate, meno prestazionali e molto più comode. Vedo una convergenza tra il modo del motore e della vela, l’esigenza di volumi e luce e spazi è ormai molto simile, e i settori si avvicinano all’uso di propulsioni più ecologiche, carene più efficienti per minori consumi, minori velocità, per non parlare della semplicità d’uso e manutenzione. Lo definisco“yachting abitativo” e ormai non si naviga, ma si vive il mare».
Come avete fidelizzato i clienti ad un marchio così importante e specializzato come Vismara?
«Clienti esperti e raffinati esistono sempre, e la maggioranza sono italiani . Per seguirli abbiamo creato AV Yachting, azienda che offre servizi evoluti, che segue gli armatori nel realizzare imbarcazioni su misura e raffinate. Alcuni sono con noi da trent'anni, e ai quali abbiamo realizzato anche cinque imbarcazioni. Per questo era ormai ora di slegarsi da una struttura produttiva nostra per aprirci a collaborazioni ad hoc. Per me questo lavoro vuol dire stretti rapporti con i clienti e essere sempre disponibili per dare il massimo per un prodotto ed un servizio».
Quali sono le prospettive del settore nautico, in particolare quello dedicato alle barche a vela con motore ausiliario?
«Vedo un ottimo sviluppo, e non lo dico solo io. Basti vedere Sanlorenzo che sta trattando con Nautor. Le barche a vela oggi sono quasi delle barche a motore come prestazioni e comfort, gestibili anche da una sola persona e ecologiche ed economiche. Però ce ne sono ancora troppo poche perché spesso il cliente velista è tradizionalista e non accetta l’evoluzione. Come Vismara, le barche più innovative le abbiamo fatte per armatori che venivano dal motore, avevano una mentalità aperta e si fidavano della tecnologia . Il futuro non lontano vedrà barche a propulsione velica assistita, soprattutto per ridurre con il combustibile fossile».
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DolceVela Dragon 48 Vintage, una barca a vela tutta da raccontare
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DolceVela Dragon 48 Vintage è una barca a vela tutta da raccontare non tanto per le sue dimensioni, è lunga 14,85 metri per 4,40 m di larghezza, ma per il suo piano velico e in generale per la filosofia che ha portato ad affrontarne il progetto. L’assenza della randa è solo una delle novità, la più evidente, che la barca porta in dote, visto che proprio il rig così diverso ha portato il team di AV Yachting, capitanato da Alessandro Vismara, a riconsiderare un po’ tutto lo scafo, dal progetto navale alla costruzione che è in legno lamellare, al layout di interni ed esterni. Altra chicca, DolceVela 48 Vintage adotta anche una doppia motorizzazione fuoribordo che c’è però non si vede.
DolceVela 48 Vintage nasce dalla profonda esperienza di tutte le parti coinvolte e parte da un presupposto: migliorare la vita di chi va per mare a vela. Le sue ragioni d'essere sono tante: aumenta il benessere di chi è a bordo, riavvicina la gente alla vela e aumenta la possibilità di sfruttare il vento anche quando è poco. Ciò che riesce a Dolcevela è rendere perfetta la già condivisa abitudine dei velisti da crociera di sfruttare solo le vele di prua per navigare.
Fateci caso: le barche generalmente issano la randa di mattina, quando vanno a motore, per dare stabilità alla barca (e per fare un po' d'ombra) e poi il pomeriggio, quando tornano all'ormeggio srotolano il genoa e viaggiano solo con quello. Allora perché non pensare a una barca che nasca per navigare così, con il piano velico concepito per avere più vele di prua da sfruttare solo usando dei rollafiocchi? L'albero è poi spostato a poppa e contribuisce a ridisegnare gli spazi in coperta e all'interno.
Per navigare così senza essere vincolati a issare o ammainare una randa che, anche se viene automatizzata, richiede comunque di tenere la barca controvento, implica un boma che può essere pericoloso per chi sta a bordo e in ogni caso contribuisce, anche da ammainata, a spostare in alto il baricentro della barca.
Infine, le appendici sono disegnate in funzione di questa nuova configurazione, per tenere bilanciati centro velico e centro di deriva, per rendere la barca performante in ogni andatura e senza perdere efficienza rispetto a un piano velico tradizionale, ma garantendo una semplicità di utilizzo che la rende molto più semplice da usare a vela anche con equipaggio estremamente ridotto.
E poi ci sono l'uso di motori fuoribordo a scomparsa al posto dell'entrobordo, la costruzione in legno lamellare e un layout davvero innovativo… Per saperne di più, qui di seguito trovi una serie di domande poste a: Alessandro Vismara e a Otto Villani, i due progettisti che hanno studiato gli aspetti tecnici; Alessandro Degl'Innocenti, velista di lunga esperienza; Angelo Bruni, armatore del Dragon 48 Vintage, primo esemplare del DolceVela.
PressMare - Perché hai pensato questa barca?
Alessandro Vismara - Dopo anni di progetti fast cruiser sportivi, volevamo una barca veramente da vivere per la famiglia, utilizzabile anche fuori stagione e con una dinette dalla vista a 360 gradi. Una barca facilissima da vivere e da far navigare, anche in singolo.
Angelo Bruni - Ho pensato a questa barca da molto tempo, nei miei sogni era diversa da tutte le altre, unica. Finalmente siamo arrivati alla messa in mare per le prove e da quel momento mi sono innamorato del Dragon Vintage che avevo sognato con grande passione e con molto entusiasmo.
Alessandro Degl'Innocenti - Qualche anno fa, 4 o 5, dopo essermi abituato a uscire spesso col solo fiocco, pensai a una barca con il solo fiocco, magari più grande e una vela più piccola per i venti più forti.
PM - Quale esperienza avevi che ti ha fatto dire che questa cosa “folle” era la più logica?
Alessandro Vismara - Ho navigato anni su un 60’, spesso solo con mia figlia o mia moglie e usavo spessissimo solo il genoa, rendendomi conto che le prestazioni a vela erano similissime all’uso anche con randa. Inoltre, da solo hai bisogno che chi è in dinette possa vederti pur stando al coperto.
Angelo Bruni - Ho ho sempre voluto, essendo un creativo della moda, progettare con i miei partner la barca che non c’era.
Alessandro Degl'Innocenti - L’esperienza era quella di aver verificato che il Ganzuria, poco scafo in acqua, una chiglia e un timone molto efficienti, riusciva a bolinare bene anche col solo fiocco e ad avere una buona velocità già da 9, 11 nodi di vento reale, tanto che a volte succedeva di andare più forte di barche “normali”, con la randa.
PM - Che cosa cercavi?
Alessandro Vismara - Una barca a vela che avesse la comodità e la semplicità di utilizzo e gli spazi interni di un motoscafo.
Angelo Bruni - Volevo poter avere una barca con la quale navigare anche da solo in un modo easy.
Alessandro Degl'Innocenti - Cercavo il modo di navigare e far navigare con molta facilità tutte quelle persone che andando per mare si incontrano col solo fiocco (genoa) e che per avere una buona velocità sono costretti ad accendere il motore.
PM - Se questo sistema è così fantastico, perché finora non lo abbiamo mai visto in giro?
Alessandro Vismara - Il piano velico con solo fiocco esiste da secoli, basta guardare i polinesiani ed altri popoli che navigano con la cosiddetta vela latina, che è un albero al centro con un picco sull’inferitura del genoa. La tecnica moderna ci ha consentito di sostituire uno strallo torsionale al picco sull’inferitura e spostare l’albero a poppa per non averlo dentro la dinette.
Angelo Bruni - Non l’avete vista perché per poterla produrre per la prima volta ci sono voluti circa due anni.
Alessandro Degl'Innocenti - A una barca simile ci ha già pensato Ernesto Tross, ma ha usato questa tecnica su uno scafo in metallo, molto molto pesante. Altri progettisti, forse non lungimiranti, non hanno considerato questa soluzione.
PM - Cosa ribatti a chi dice che una barca così non è equilibrata, non naviga bene, non è sicura ecc?
Alessandro Vismara - Dico di venirla a provare, il centraggio aerodinamico è lo stesso di una barca convenzionale e naviga benissimo, stringe il vento ed è sempre morbida al timone e bilanciata di bolina. Di lasco poi è molto meglio di una barca convenzionale perché il centro di spinta della vela è molto più avanti e per questo la barca non è mai orziera.
Angelo Bruni - Io e i miei partner abbiamo fatto molte prove in mare e a chi dice che la barca non naviga bene rispondo “per chi l’ha provata è tutto il contrario”.
Alessandro Degl'Innocenti - Semplicemente vieni a provarla! Aggiungo che una barca con una chiglia e un timone efficiente, riesce a stringere di bolina, e che un albero spostato più a poppa (ma quella che avevo pensato non aveva l’albero indietro come Dragon), permette di avere una vela più grande ed efficiente anche alle andature portanti. E con due vele di prua ancora meglio.
PM - La cosa che ti dà più fastidio quando criticano la tua barca.
Alessandro Vismara - Nulla, sono 40 anni che faccio progetti all’avanguardia e sono abituato, però prima di criticare dico sempre che bisogna conoscere le ragioni che ne stanno alla base e capire lo spirito del progetto.
Angelo Bruni - Con molta probabilità sono quelli che non la conoscono ma per me va bene così, grazie.
Alessandro Degl'Innocenti - Pensando a Dragon… che la gente parla senza avere la minima esperienza o basandosi su concetti classici, tipo una barca senza randa non può orzare.
PM - La cosa che ti piace di più della tua barca.
Alessandro Vismara - Il fatto che sia perfetta per lo scopo che con l’armatore ci siamo dati. Una barca su misura deve interpretare al massimo lo spirito e le necessità di chi l’ha sognata. Inoltre, questa apre “un nuovo mondo nell’andar per mare”, un mondo fatto di comfort e di semplicità, di sicuro farà tornare alla vela tanti armatori che avevano smesso o tanti giovani che non avevano considerato la bellezza del navigare a vela quanto piuttosto alle sue classiche scomodità.
Angelo Bruni - Come si muove in mare… basta un po’ di vento e parte in velocità.
Alessandro Degl'Innocenti - La facilità. Quando tutto è ben studiato, in un attimo apri il fiocco, se necessario anche la trinchetta fino a 10/12kn, chiudi la trinchetta e vai col solo fiocco fino a 15, poi chiudi il fiocco e vai con la sola trinchetta oltre i 15 kn, poi riduci la trinchetta.
PM - Perché la consiglieresti a un amico?
Alessandro Vismara - Per aprirgli gli occhi su come si possano coniugare le prestazioni a vela con il comfort e la fruibilità d’uso per la famiglia, anche se non si è esperti.
Angelo Bruni – Perché è facile da timonare e sicura sulle onde.
Alessandro Degl'Innocenti - Per godersi la barca a vela senza complicazioni, senza fatica, perché un fiocco anche grande fa sbandare meno di un fiocco e una randa. Per riavvicinare alla vela tutte quelle persone che oggi vanno o solo a motore o solo col fiocco… lentamente.
PM - È nuova solo fuori o anche dentro?
Alessandro Vismara - Molto anche dentro, anche se riprende l’innovativo Vismara 50 Dragon che abbiamo concepito con lo stesso armatore ormai 10 anni fa e ha dato vita a molte copie tipo i Moody: il pozzetto allo stesso piano della dinette, un salotto con vista esterna a 360 gradi e ora, finalmente, una cabina armatore con il letto al centro e spazio tutto attorno come a casa.
Angelo Bruni - nche dentro ha un bell’aspetto interessante. Puoi vedere il mare, mare a 360 gradi.
Alessandro Degl'Innocenti - Il concetto degli interni si era già visto sul precedente Dragon ma rimane sempre nuovo il concetto di vivere la barca tutto l’anno, di poter godere dalla dinette della visuale a 360° anche quando si è in rada, dell’avere pozzetto e dinette allo stesso livello. Un pozzetto più protetto, una dinette più luminosa.
PM - Qualche aspetto tecnico di questa barca che ti ha riguardato personalmente o professionalmente
Alessandro Vismara - La concettualizzazione di tutta la barca, sviluppata su un foglio di carta con l’armatore e l’amico innocenti, quindi la fase creativa, poi quella di arrivare ad un pre progetto e i fine quella di coordinare il team progettista-costruttori-armatore per arrivare fino alla consegna.
Otto Villani - Il layout innovativo sia sopra sia sotto coperta. La posizione insolita dell’albero e dei motori ci ha dato lo spunto per studiare una nuova geometria dello scafo e la corretta distribuzione dei pesi a bordo. Abbiamo lavorato per ottenere uno scafo veloce e confortevole nella navigazione a motore che fosse leggero e ben bilanciato per la conduzione a vela. Il nuovo scafo e la nuova architettura ci hanno permesso di creare spazi vivibili molto ampi in coperta e degli interni che fanno invidia ad uno yacht a vela di dimensioni maggiori.
PM - Obbligo parlare di sostenibilità. In che modo questa barca lo è?
Alessandro Vismara - Questa barca realizzata con il Cantiere RiNautica è tutta sostenibile, dalla costruzione in legno lamellare e listellare incollato con resine epossidiche derivate dalla biomasse, rivestito in fibra di lino, con poi due motori fuoribordo (nascosti e retrattili ) che hanno consumi ed emissioni ridottissimi rispetto ai diesel , fino all’albero in alluminio quindi riciclabile e alle vele rinforzare con fibra derivata dal Pet (plastica riciclata).
Alessandro Degl'Innocenti - Perché è in legno, perché essendo facile, ma anche veloce riduce l’uso dei motori.
Otto Villani - Il progetto è sostenibile di per sé in quanto è un manufatto quasi totalmente artigianale, concepito per essere realizzato in un numero limitato di esemplari e costruito per durare nel tempo. A livello di materiali tutte le strutture sono in legno. Entrando più nel tecnico del processo costruttivo possiamo dire che rispetto alle barche costruite di vetroresina questa non necessita della realizzazione degli stampi che alla fine andrebbero tutti smaltiti.
PM - Argomento a piacere, dite qualcosa che vorreste fare sapere di Dolcevela e dintorni che non avete ancora raccontato nelle domande precedenti
Alessandro Vismara - Che è sempre possibile fare dei passi avanti con la tecnica per cercare di godersi di più la vita e quindi da questo nasce il nome DolceVela. Mollate gli ormeggi delle barche convenzionali e guardate all’orizzonte, c’è un mondo nuovo di soluzioni possibili per vivere meglio la vela.
Alessandro Degl'Innocenti - DolceVela è un modo soft, coinvolgente, facile e che non crea turbamento o preoccupazioni nelle signore che possono godere del piacere di andare in barca in silenzio e sicurezza, senza ansia, senza paura sbandamenti eccessivi e senza l’obbligo di partecipare alle manovre (issata della randa, virate ecc.)
Otto Villani - La barca riesce ad essere un oggetto molto innovativo pur senza stravolgere il concetto che la rende una barca a vela. Anche se a prima vista può sembrare che a bordo manchi qualcosa, in realtà non è così… tutto il superfluo è stato eliminato a beneficio del piacere di utilizzo e dello stile.
Due giorni prima del varo ufficiale, con la barca ormeggiata in banchina, un groppo con raffiche di vento che in porto hanno superato i 37 nodi e una serie di circostanze sfavorevoli, hanno causato il disalberamento del Dragon Vintage e impedito di fatto la presentazione e i test in mare per la stampa e potenziali armatori interessati. Al momento, l'arrivo del nuovo albero è previsto per fine luglio e in settembre, dopo i lavori di messa a punto e le vacanze armatoriali, la barca sarà di nuovo in condizioni di togliere ogni dubbio su come Dolcevela rappresenta un nuovo modo di andare per mare.
DolceVela Dragon 48 Vintage – Scheda tecnica
Lunghezza ft:14,85 m - Baglio max: 4,40 m - Dislocamento: 12 t - Pescaggio: 2,40 m - Motori: 2 Suzuki Fuoribordo 60 hp - Capacità carburante: 400 l - Capacità acqua dolce: 600 l
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The visionary custom yacht designs that have shaped Vismara Marine over 30 years
- Toby Hodges
- June 3, 2016
After three decades of producing light and innovative custom yachts, this Italian yard is developing a new ‘prêt-a-porter’ concept. Toby Hodges investigates
Vismara Marine has always been an exciting, fresh and different company. Its yachts are fast, light and inspirational designs. To look at the history of this Italian custom yacht specialist is to track the timeline of the modern cruiser-racer. And looking at its models today offers insight into where yacht design is headed. Here is a firm that is consistently ahead of its time.
Over the past three decades Vismara Marine has launched over 130 custom yachts from its Viareggio yard, many of which are now regarded as iconic designs. Names such as Pistrice , Alligator and Kiribilli resonate because of the way they combine style and function, able to win on the racecourse despite carrying a cruising interior.
News that Vismara is expanding with the launch of its first series-produced model, the V50 prêt-à-porter encouraged us to travel to Italy for a test sail – see our boat test HERE .
Viareggio is the nucleus of Italian boatbuilding. A visit to this Tuscan town near Pisa guarantees a moment of disbelief when first you see the tops of flybridges and multi-spreader rigs towering above the skyline of the town centre buildings. Some of the powerhouses of superyachting reside in disproportionate scale within Viareggio’s modest centre, including Benetti, Perini Navi and Azimut. And nestled into its bustling waterfront lies this rather special yard, Vismara Marine.
The man behind the brand
While Vismara dedicated the 1980s to designing IOR racers, for him the 1990s were all about ‘beautiful boats’.
“We decided we could make a company dedicated to giving to cruising people the right to sail properly like the racing guys,” he says. The Nineties saw a surge in clients who wanted minimalist interiors: no teak; and white painted throughout. These were state of the art boats built in light composite construction, some with radical features such as canting keels and wingmasts.
Up until 2003 Vismara designed for other builders and built for other designers at the Marine Services yard. But then he decided “to create a brand and be responsible for the cycle of design, production and resale”. Vismara Marine was born.
This shared construction relationship helps explain why Vismara was so busy during our visit. Hulls arrive at Viareggio either bare, or fitted with furniture, and to a very impressive level of finish. “Until now we averaged two to four boats a year, 100 per cent tailor-made,” says Vismara. “The new business plan is to keep that range of custom boats and to grow the prêt-à-porter side. We think in two years’ time we can be up to ten boats a year.”
What’s in the yard?
New builds and refits spilt out of the yard’s lofty sliding doors. Indeed, a powerful-looking new Vismara Mills 56 cruiser was due to be christened the day after our visit. There were also two new V62s, a 50ft custom Vismara and the second V50 in the shed, plus five Baltic Yachts refits from 50-80ft.
As well as working closely with Baltic Yachts for nearly three decades, Vismara has worked with some of the industry’s leading design firms, including Farr, Judel- Vrolijk and Bill Tripp. Its latest collaborations are with Mark Mills, who Vismara rates highly for his vision, dedication and enthusiasm.
When listing the designs his yard has produced over the years (see below), Vismara described the Mills-designed V62 SuperNikka as his ‘perfect boat’. A Vismara, he says, is all about CFD-analysed design, pre-preg hulls and composite interiors that form part of the boat. He believes in keeping interiors light and avoiding heavy, complicated systems.
Vismara produced a fully hybrid 50-footer six years ago, radical still today. “We have always tried to push clients to a more modern, current approach – while creating the commercial value by trying to avoid fancy requests,” declares Vismara. “Why are we good at custom? We are good at listening and understanding.”
A custom approach
“I love the preliminary stages – to learn about the client, to create a relationship,” Vismara explains. “But now owners don’t like so many meetings – everyone is time poor. Plus they are scared to make an error.”
Radical modern interior of Luce Guida
Vismara is still very much a yard focused on custom builds, but the decision was recently made to invest in creating a ‘prêt-à-porter’ line of female-moulded yachts. “Many clients don’t have the experience to buy a custom boat now,” Vismara maintains, adding that the new line of boats “use the same high technology, but are built in a standardised design and promoted through a network of dealers”.
As well as the V50, the yard is creating more prêt-à-porter production models off the back of custom projects. The radical V62 SuperNikka , is a very current example. She launched last year and won the Mini Maxi worlds. A mould has since been taken with the chine smoothed out, and two more V62s were in the yard at fit-out stage.
Past iconic Vismara models include yachts such as Kiribilli , a 60ft ‘maxi’ developed with Renzo Piano, and the 54ft fast cruiser Brizella . But this V50 is the start of a fresh new era, “a type of boat that has not existed before”.
Iconic designs
Pistrice – a V40 launched in 1992. Designed for IMS racing – “the first real proof that you can win races like the Sardinia Cup with a cruising boat, and that you could sail like a racer,” declares Vismara. She won the IMS Italian Championships and Champagne Mumm Cup in 1993.
Kirribilli – the green and gold flush-decked 60ft design was developed with Renzo Piano as a fast cruiser with mini-maxi characteristics. Launched in 2001.
Credit: Emilio Bianchi
Dragon 2 – ‘Gold Dragon’ – “Totally Vismara, with a minimalistic very current design,” comments Vismara. Striking features include her wraparound coachroof windows, gold and red styling and a central engine under the saloon table.
Credit: Eliseo d’Agostino
Luce Guida – a state-of-the-art V80 designed by Luca Dini. Built for the Princess of Kuwait, this has one of the most radically different interiors I have ever seen., as shown opposite.
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15 Giu 2024
Dolcevela, la barca senza randa esiste e propone un modo di andar per mare realmente sostenibile
FOTO E VIDEO - Da Alessandro Vismara con il giovane yacht designer Otto Villani, una barca innovativa non solo nell'armo (che ricorda le "provocazioni" vincenti di Ernesto Tross) ma anche nelle soluzioni interne e nella modalità costruttiva con modellazione 3D e taglio laser e senza stampo
FOTO E VIDEO – Da Alessandro Vismara con il giovane yacht designer Otto Villani, una barca innovativa non solo nell’armo (che ricorda le “provocazioni” vincenti di Ernesto Tross) ma anche nelle soluzioni interne e nella modalità costruttiva con modellazione 3D e taglio laser e senza stampo
Non una semplice imbarcazione, ma una rotta inedita per navigare. DolceVela è una barca che si definisce rivoluzionaria, anzi un rivoluzionario concetto di barca, reso possibile dalla collaborazione di più protagonisti. AV Yachting di Alessandro Vismara come coordinatore delle varie professionalità; il Cantiere RiNautica come base costruttiva. Un armatore di grande esperienza come Angelo Bruni; il consulente e regatante Alessandro Degl’Innocenti che ha ascoltato gli armatori per oltre 40 anni; e il giovane e talentuoso progettista Otto Villani che ne ha curato il progetto esecutivo.
Con DolceVela, l’esperienza di navigazione si eleva a un nuovo standard di efficienza e comfort. Dotato di un innovativo piano velico senza la tradizionale randa e basato esclusivamente su vele di prua, garantisce una navigazione agevole e priva di assistenza durante le manovre.
Grazie al suo design che consente l’apertura e la chiusura del piano velico indipendentemente dalla direzione del vento, DolceVela elimina la necessità di navigare controvento per issare o ammainare la randa.
Si dispiegano o si serrano le vele con semplicità e in ogni condizione di navigazione. E anche quando l’aria è leggera la barca naviga piacevolmente con medie che invogliano l’uso del vento per spostarsi anziché quello del motore, come invece accade di frequente con le barche “tradizionali”. In questo modo DolceVela avvicina nuovamente gli armatori alla vela.
E quando il vento è assente la barca va veloce anche a motore, in silenzio e con consumi ridotti. Anche per l’utilizzo di particolari soluzioni, non così comuni su barche di questa dimensione (il progetto Dolcevela prevede al momento modelli tra i 40 e i 50 piedi). DolceVela offre stabilità, comfort, fruibilità, bellezza, velocità e godibilità. Innovazioni che definiscono una nuova strada di Tecnologia, Design e Sostenibilità.
Il primo esemplare di questa nuova razza di velieri è il nuovo Dragon Vintage DolceVela 48’ varato di recente a Punta Ala. Ha dimensioni razionali per l’easy sailing. Offre una superficie velica complessiva di 156m², sostenuta da un innovativo piano velico avvolgibile con genoa e trinchetta sovrapponibili. Con una lunghezza fuori tutto di 14,75 metri, un baglio massimo di 4,40 metri e un pescaggio di 2,40 metri, DolceVela offre stabilità e prestazioni degne di nota.
Il design innovativo del layout, agevolato anche dall’albero spostato verso poppa, presenta un pozzetto al livello della dinette e in continuità con essa, separato solo da due porte di vetro scorrevoli a scomparsa che unite alle aperture sulla tuga, forniscono una visibilità a 360°. Questo spazio, senza ostacoli o interruzioni, si presenta come un grande salotto sul mare arricchito da divanetti e prendisole, e dotato di un tettuccio di protezione.
La cabina armatoriale è di generose dimensioni, con un ampio letto matrimoniale al centro con bagno en suite spostato verso prua, e con la struttura costruttiva lasciata a vista: soluzione che dà sia ariosità agli spazi sia mantiene un legame con il materiale di costruzione. La cabina per gli ospiti, sempre con letto matrimoniale, è posizionata a centro barca lungo la murata di sinistra. Le sue dimensioni la rendono confortevole anche per una coppia di adulti ed è servita dalla day toilet.
Costruita con legno di Douglas e Cedro Rosso impregnato di resine epossidiche Bio, rinforzato con fibre di lino, DolceVela è un’opera immortale: il legno la rende profumata, più fonoassorbente, coibentata termicamente, più confortevole per come è in grado di “respirare” l’umidità, assorbendola quando è in eccesso e rilasciandola quando è più secco.
La costruzione in legno è anche rispettosa dell’ambiente. L’innovativo sistema di costruzione basato sui dettami di industria 4.0 con modellazione 3D e taglio laser, evita l’uso dello stampo (elemento che alla lunga è sempre a perdere), necessario invece per le costruzioni in fibra di vetro o carbonio, riducendo i costi di produzione e smaltimento.
Niente scarti irrecuperabili e niente costi parassiti. Né per l’armatore che con la barca in vetroresina paga anche ciò che non usa in barca (lo stampo, appunto): su piccole produzioni il peso economico sul singolo esemplare può essere considerevole, né per l’ecosistema che deve smaltire materiali diventati inutili
L’imbarcazione è alimentata da due motori fuoribordo Suzuki da 40(60) HP ciascuno. Durante la fase di navigazione a vela, è possibile sollevare i motori, consentendo la chiusura dello scafo mediante l’impiego di un pannello in legno. Una soluzione concepita per ridurre l’attrito causato dai piedi o dalle eliche, garantendo un’esperienza di navigazione ottimale e annullando l’impatto dei motori sulla performance della barca
DolceVela è un concept all’avanguardia che parte da una piattaforma industrializzata, permettendo agli amanti del mare di creare la propria imbarcazione personalizzata, realizzata con maestria artigiana e tecnologie innovative. DolceVela è disponibile nei modelli 40′, 46′ e 50’.
Questo è l’inizio di un nuovo capitolo nell’arte della navigazione: Dragon Vintage modello DolceVela 48’ è il manifesto di un nuovo concetto di andare a vela. Una nuova avventura in mare, non solo come armatori, ma come viaggiatori responsabili dell’ambiente marino.
Coordinatore progetto: Alessandro Vismara Direttore commerciale: Alessandro Degl’Innocenti Progettista OYA: Otto Villani Cantiere RiNautica: Mentor Shimai
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Behind The Brand – Alessandro Vismara of Vismara Marine
Posted Monday 11th May 2020
Following our recent series where we gave a little insight into the Grabau International brokerage team, we now turn our attention to the men and women behind the yachting brands we are proud to represent. Beginning this series, we talk to Alessandro Vismara, founder and president of Vismara Marine.
GI – Please introduce yourself and your position within Vismara Marine?
Av – i am alessandro vismara and i am the president and founder of vismara marine, gi – tell us about your background and how you ended up with vismara marine, av – it all started with dinghy racing on lake como and then the desire to navigate in the open ocean. i followed my heart and went to southampton to attend the world-renowned naval architecture courses, specialising in applied hydrodynamics and performance prediction. while i was there, i had an epiphany. i wanted to provide clear scientific answers to questions of yacht design. this was during the 1980s when yacht design was all about experience and feeling. i started to design racing yachts using a truly scientific approach and the yachts we produced went on to win many international and world championship regattas in under the ior and ims rating rules. by the middle of the 1990s, with my name made in racing yacht design, i had a further realisation. i saw the opportunity through the application of scientific design and integrated technology to bring racing yacht performance to the cruising fraternity. just because you are not racing for a trophy does not mean that you do not want to sail well, sail efficient, and sail fast. within just ten years, and with an entire fleet of custom yachts launched bearing this design mentality, i decided to take the next logical step and provide my clients with a complete service with the creation of a brand that integrated design research, construction and after-sales service -vismara marine., gi – tell us about some of your most memorable boating moments, av – as always memories go back to the earliest stages. in 1987 we designed and built a very radical 3/4 ton racing yacht in full carbon fibre. this was many years before the general acceptance of carbon fibre in the marine world and the end result was an extremely lightweight yacht that required much less sail area than her competitors. the boat named ‘gen mar’ was the first of a new breed – new light versus traditional heavy. just three days after her launching ceremony we went on to win the italian championship and then went on to finish on the podium in that season’s world championships. this was a boat i designed at home and built in a garage with friends. it was the moment when it all made sense and the rest, as they say, is history..
The Vismara designed 3/4 Ton racer ‘GEN MAR’ launched in 1987
Another important and memorable moment for me came in 1990 when I became the Baltic Yachts dealer and service agent for the Mediterranean. This collaboration with one of the most iconic and technologically innovative builders in the industry gave me the reputation, credibility and experience that really opened the doors to our new business. For over 30 years we have worked together to create of some of the most beautiful composite performance yachts to grace the oceans and provide the services to maintain, refit, modify and rebuild the yachts for their devoted owners.
The Baltic Yachts 60 ‘NEVERLAND’ ashore at the Vismara Marine shipyard in Viareggio
GI – Tell us a little bit about the history of Vismara Marine?
Av – i have always tried to follow my passion and seek out the best solutions to develop new technologies and new approaches while staying close to the market. our aim is to lead and not follow. during the 1980s it was the time of single designers, working as a single design office. into the 1990s we were one of the first design offices to understand that the design office should also take full responsibility for the final result, so vismara yacht design became a ‘general contractor’, selling not just the design, but the boat and also sometimes the management. into the 2000s we became more dedicated to the vismara brand and the desire to build a reputation for full-service yacht design and manufacture. we closed vismara yacht design and moved our design team into a new group – vismara marine group. this was a set of three companies catering for design, construction and associated services. in 2007 we were able to bring all of this together with the creation of vismara marine at our new shipyard in viareggio. i like to refer to our home as a ‘design boatyard’. we are an atelier where a client can design, build and then service their yacht, all under the same roof and the same brand..
The Vismara Marine shipyard in Viareggio with the Vismara V71 ‘RED CARPET’ awaiting relaunch
GI – Which present-day Vismara Marine yacht would you like to sail off into the sunset?
Av – the soul sometimes is different from the brain. i live in a world of technology, research and innovation in the quest for optimal performance, so my brain would choose one our recently-launched nacira 69 , a truly ground-breaking offshore performance yacht which will happily sail towards the sunset at 20 knots thanks to her radical hull design and the worlds first telescopic canting keel. my soul moves less quickly and 15 knots would be perfect for me, so perhaps i would take the combination of comfort and performance afforded by the vismara v62s ‘yoru’ and ‘wizard’ , or the newly-launched vismara v68 ‘pelotari’ , which we designed in collaboration with mark mills . a lamborghini is great fun, but sometimes a bentley works too..
The recently-launched Nacira 69 designed in collaboration with Guillaume Verdier , Axel de Beaufort and Vismara Marine
GI – You have designed and built some truly legendary boats over the years. Name your favourite past Vismara yachts and why?
Av – some yachts create milestones in our lives so my list must surely start with the first. we designed and build the 3/4 ton ‘lace wing’ in 1983 in partnership with luca taddei. in 1984 we won both the italian and english championships and went on to dominate at that year’s cowes week with a ‘younger’ me tailing the winches..
The Vismara designed 3/4 Ton ‘LACE WING’ from 1983
With the momentum of success pulling us along, we went on to produce some legendary winning boats such as the Vismara V40 IMS ‘PISTRICE’ of 1992 which is still winning races today, and her later sistership ‘QUERIDA’ , launched in 1996 and built to cruise for a month each year and then race for the rest. She won the Sardinia Cup in her first season and later in 2001 took the top step of the podium in the Giraglia.
The Vismara V40 IMS ‘PISTRICE’ of 1992
Perhaps the ultimate incarnation of the ‘cruise for a month, rest for the rest’ is the incredible Vismara V62 RC ‘SUPERNIKKA’ . The first design to come from our collaboration with Mark Mills and a boat which has gone on to win the Maxi Worlds four times while still providing her owner with a luxurious family cruising yacht each summer.
The Vismara V62 RC Mills ‘SUPERNIKKA’, presently offered for sale through Grabau International
There are of course many many more including our first 100ft yacht, ‘BEBIVI’, the amazing Vismara V80 ‘LUCE GUIDA’ of 2011 featuring a jacuzzi, ornate glazed bulkheads and an enormous opening sunroof over her forward saloon area.
The 2018-launched Vismara V100B ‘BEBIVI’
The Vismara V80 ‘LUCE GUIDA’ from 2011
Then there are some of the truly spectacular and individual yachts such as the ‘Mono-maran’ ‘JUNOPLANO’ , an 18 metre ULDB design from 1996 with a 3.80m beam, 60 degree canting keel and rotating carbon fibre un-stayed wing mast, and the timeless 60ft ‘KIRRIBILLI’ designed in partnership with world-famous Italian architect Renzo Piano.
The Vismara V60 ‘JUNOPLANO’, presently offered for sale through Grabau International
The Vismara launched 60ft ‘KIRRIBILLI designed in collaboration with architect Renzo Piano
I will finish my list with the Vismara C57 Catamaran ‘OBI ONE’ . Launched in 2007, she was our first catamaran and paved the way for a new generation of lightweight, performance cruising catamarans that now seem to be so heavily in vogue. This is an area I am keen to look at again, so if you have a client….
The Vismara C57 ‘OBI ONE’, presently offered for sale through Grabau International
GI – You are perhaps best known for designing and building sailing yachts, but you have also have some new motor yacht projects in build such as the new Vismara MY34 ‘WEEKENDER’ . Tell us a little about this move?
Av – design approach, science and technology – all of these factors lead us to understand the sense of making a better yacht. for motor yachts we have actually designed and built a few custom projects in recent years, all for owners who were sailing previously and understood the importance of incorporating these factors. all vismara yachts are designed and built using the equation of lightness – a lighter hull designed with optimised hydrodynamics can be fitted with engines half the size to achieve the same speed, can feature a deeper ‘v’ hull to drive better through the waves, and reach the plane at lower speeds. if you can stay on the plane using less power, you will also suffer less noise, vibration and dramatically less fuel consumption. when you think about it, it is so simple, yet we rarely see it in action. for us, any vismara motor yacht must be a proper ship and not a floating house. it must be built to go to sea in all weathers, demonstrating efficiency, comfort and silence. we do not design floating houses but real yachts that can motor in bad weather. a great example of this ethos is the vismara my52 ‘bwave’ . this was one of our first ventures into the motor yacht world and was launched in 2008 yet in today’s aesthetic design-driven world, she still looks as fresh as the day she was first launched. another is the vismara my56 ‘shift’ from 2012 which introduced to the market the ‘navetta’ style of performance motor yacht which has since been widely emulated by mainstream manufacturers. thanks to her highly advanced technology construction, shift’s displacement was reduced by 30-40% which in turn allowed fitment of much 435hp smaller power units to achieve a 28-knot maximum, 22-knot cruise and incredible 12-knot planing speed. in turn shift’s design and construction also generates less fuel consumption, less noise, and easier, and an overall more comfortable navigation for her owners..
The Vismara MY52 ‘BWAVE’, presently offered for sale through Grabau International
The ‘Navetta’ styled Vismara MY56 ‘SHIFT’ from 2012
GI – How has Vismara Marine been reacting to the Covid-19 situation?
Av – we have reacted with a positive mind and have adapted all of the company processes to comply with the most stringent procedures for the safety of our team. we have also used this opportunity to plan ahead to the next phase of our company existence., gi – what does the future hold for alessandro vismara and vismara marine, av – i have a strong feeling that the right future for us is to look back at what has built our reputation. the solid foundations created by focussing on the personal involvement of a small team of highly experienced professionals, dedicated to design and production to the highest standard with strong attention to customer care. for us, the future is not in building thousands of yachts, but building fewer, better. we are blessed to work with highly knowledgeable clients who understand what they want and what we can do for them to help them achieve their goals. the first step will be the renaming of our business to ‘vismara marine concepts’. we will work to create a more international approach to our teamwork, partnering with only the very best companies and names in their respective sectors to provide technical solutions for our clients. for us the concept is quite simple. we will use all that we have learnt in our 35-year history to become not larger, but better, and in turn, to create a better world for our clients..
The soon-to-be-launched Vismara V63 XR , just one of a number of new Vismara custom projects in development
GI – Finally, what do you get up to when you manage to escape from the office?
Av – for those so passionately and deeply involved in the yachting world, we know that escaping from the office can be difficult as there is no boundary between work and leisure time. this is a quandary of our making and we ask no sympathy for it. for me, when i am away from the office, i can use the time to think and evolve concepts in my mind without the immediate pressure to perform. as an italian, we are blessed with the most beautiful countryside the best mountains for skiing, the best sailing grounds, the finest cultural arts, and without doubt, the best food and wine. i like to enjoy all of these with my family and my friends..
The Chianti Region – Just a short drive from the Vismara Marine shipyard in Viareggio and the culturally rich city of Florence
Please contact Grabau International for more information about building your dream custom project with Alessandro Vismara and his team.
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Vismara Marine Spa
Nel 1984 Alessandro Vismara, giovane architetto navale specializzato in Hydrodynamics & Performance Prediction al Southampton College of Higher Education, disegna a quattro mani con il suo amico Luca Taddei il primo V.¾ Ton “Lace Wing”. L’imbarcazione entusiasma subito, vincendo i Campionati Italiani in classe IOR e dominando la regata di Cowes Week in Inghilterra.
Nasce così il primo Vismara, una barca competitiva, declinata alla regata, con linee innovative e materiali leggeri. Alessandro Vismara da subito comprende la necessità dì concepire imbarcazioni ottimizzate per i venti medi del Mar Mediterraneo, ovvero barche leggere.
Solo tre anni più tardi, un gruppo di amici mossi dalla grande volontà di creare una barca vincente incarica Alessandro di progettare il nuovo V.¾ Tonner Classe IOR: nasce così il “Gen Mar”, una barca nata per essere velocissima con poca tela, concepita per il massimo rendimento in regime di brezza costante. Alessandro disegna una barca “tonda”, dalle uscite di poppa molto avviate, con appendici studiate al fine di ridurre al minimo gli attriti ed un inedito pozzetto largo e basso che la caratterizza per la funzione di consentire all’equipaggio di lavorare in condizione ottimale garantendo la posizione di assetto della barca.
Nel 1988 “Gen Mar”, ad una sola settimana dal varo, vince i Campionati Italiani IV Classe IOR di Marciana Marina ed è premiata “Barca dell’Anno”. Non solo, ai campionati del mondo è la migliore barca italiana. Nasce così l’era moderna dello IOR.
La passione nata dal mondo delle regate ben presto cresce e matura, e come tutti i sentimenti che nutrono lo spirito umano mira ad altri obiettivi e a soddisfare nuovi gusti.
Si susseguono progetti innovativi e rivoluzionari e si stringono legami con i cantieri leader mondiali nella produzione di imbarcazioni a vela come Perini, Baltic Yachts, Grand Soleil, Marten Yachts.
Nel 1989 il progettista entra in società alla Marine Service, al tempo punto di assistenza per la Baltic Yachts per tutto il Mediterraneo. Marine Service si trasforma ben presto in un autentico brain storm permanente dove, oltre a costruire per il cantiere finlandese, si progettano e si costruiscono barche che si impongono immediatamente per la loro qualità: il primo esemplare è del 1992, Pistrice , un fast cruiser di dodici metri con gli arredamenti in composito e fibra di carbonio, ancora oggi protagonista nei campi di regata con la vittoria nella sua classe della Tre Golfi 2014.
La commistione degli stili e la sperimentazione dei nuovi materiali proseguono per tutti gli anni novanta e conducono il marchio Vismara all’inizio della fortunata serie dei Fast Cruiser. Tra i progetti più rilevanti spicca il Vismara/Baltic 78 Aledoa 4 del 1996, frutto dell’incontro avvenuto anni prima con il cantiere finlandese Baltic Yachts, termine di paragone nello yachting nelle ultime quattro decadi per l’uso dei termini: qualità, affidabilità, valore nel tempo.
Alle soglie del nuovo millennio il marchio Vismara è ben collocato nel mercato e sempre più sinonimo di innovazione e progettazione all’avanguardia. Accanto ai maxi Vismara/Piano 60 “Kiribilli”, disegnato con Renzo Piano, e Vismara 78 Fast Cruiser “Ghibellina”, il team di progettazione Vismara si tuffa nella nuova vincente avventura dei Motor-Yacht.
Il 1999 è l’anno del Vismara MAS 28, una imbarcazione a motore di 8,40 m di lunghezza in cui sono concentrati una miriade di dettagli stilistici rivoluzionari ispirati all’automotive, come i dettagli della poppa ripresi dalle intramontabili linee della Porsche 956 del 1965, le prese d’aria della BMW Z3, le sedute ottenute utilizzando i sedili della Smart e tappi del serbatoio del carburante e la ruota del timone della NewBeetle. Il progetto è subito vincente e nel 2001 arriva il premio Compasso D’Oro ADI. Il mondo della moto nautica apprezza sin da subito il prodotto irripetibile e la serie di piccoli Motor-Yacht Vismara segna l’inconfondibile e dirompente ingresso del marchio nel settore.
Negli anni tale segmento acquisisce un peso sempre più preponderante nella linea di business aziendale fino a divenire un settore produttivo imprescindibile in Vismara. La linea Motor-Yacht conta modelli dai 34 ai 68 piedi, che rappresentano pietre miliari nella evoluzione dei concetti della motonautica da diporto partendo proprio dagli straordinari successi velistici e dall’utilizzo del carbonio nella costruzione degli scafi. Infatti il segreto delle imbarcazioni a motore del cantiere Vismara sta nel rispettare l’equazione Vismara:
Leggerezza = Meno Potenza Necessaria = Minori Consumi = Minore Velocità di Planata = Più Comfort.
Negli ultimi anni il cantiere Vismara si è dedicato all’attento studio di innovazioni ed integrazione dei sistemi di bordo per poter fornire ai propri armatori soluzioni mirate ed automazione utile al miglioramento della fruibilità delle imbarcazioni. Nel 2006 lo studio di progettazione Vismara firma il primo fast cruiser, ad ora ancora l’unico al mondo interamente automatizzato e di cui è possibile la conduzione in solitario nonostante i suoi 17 metri di lunghezza. Il risultato, che apre la strada ai fast cruiser del XXI secolo, è ottenuto con l’uso sapiente in sede di progettazione di sistemi di bordo controllati elettronicamente ed elettricamente, che permettono l’utilizzo di tutte le manovre in completa sicurezza, comodamente seduti alla postazione del timoniere e senza minimante inficiare il dislocamento dell’imbarcazione che rimane ridotto a soli 14.000 kg.
Gli studi idrostatici, idrodinamici e strutturali, i calcoli di velocità a vela e a motore, i calcoli di stabilità, lo studio dei consumi e della autonomia a motore (anche elettrico) sono stati declinati a soddisfare armatori alla ricerca di imbarcazioni di uso semplice in equipaggio ridotto, che potessero regalare momenti di piacevole navigazione in condizioni di venti medio-leggeri tipici delle brezze estive. Questo attento lavoro ha portato a scafi con linee tese, fini, scorrevoli in bolina ma potenti in poppa grazie anche agli spigoli arrotondati ed alla ottimizzazione dei pesi e linee allungate dalla prua “rovescia”, come negli ultimi day-sailer.
La cultura dell’approccio scientifico ha imposto agli uomini del team Vismara di avvalersi delle migliori competenze presenti sul mercato, divenendo un punto di riferimento per i più bravi e facendo crescere in loro la voglia di lavorare nel team.
In trent’anni la Vismara Marine ha costruito più di 100 imbarcazioni a vela e motore dai 27 agli 85 piedi.
Nel settore delle barche a motore Vismara ha portato un approccio scientifico alla progettazione di imbarcazioni dal dislocamento contenuto a tutto vantaggio dei consumi e della velocità e sicurezza in mare.
- 1984 - Nasce lo studio di progettazione di Alessandro Vismara che realizza la sua prima barca a vela: il Vismara/Taddei “Lace Wing”.
- 1989 - Alessandro Vismara diviene socio e Presidente del Cantiere Marine Services Srl di Viareggio, dove crea un centro di ricerca e costruzione in materiali compositi.
- 1992 - Viene costruito il V40 IMS “Pistrice”, prima barca appositamente progettata per partecipare alle regate IMS.
- 1994 - Con il V40 Alligator viene avviato un progetto innovativo relativo all’idrodinamica e alla costruzione in fibra di vetro e carbonio sottovuoto.
- 1999 - Vismara realizza il suo primo Motor-Yacht, il MAS28.
- 2000 - La collaborazione con Renzo Piano porta alla progettazione del Mas60 Kiribilli, un moderno maxi yacht in grado di unire un’avanzata tecnologia costruttiva, la ricerca nell’idrodinamica e nelle performance, ad una sobria eleganza.
- 2006 - Marine Service Srl si trasforma in Vismara Marine Srl e viene inaugurata la nuova sede di Viareggio. Viene realizzato il V46 Magic Twelve in collaborazione con Farr Yacht Design.
- 2008 - Con il 52.02 Dragon Vismara continua nello sviluppo dell’Easy Sailing.
- 2009 - Nasce il Vismara MY68, la prima navetta Vismara costruita in materiali leggeri per una riduzione del dislocamento del 30% rispetto alla concorrenza.
- 2011 - Vismara V50 Hybrid Enerrgheia è la prima barca Vismara ibrida e l’unica al mondo ad utilizzare questa tecnologia.
- 2013 - Vismara V34 E-POWER, l’unico day-sailer al mondo interamente elettrico.
- 2014 - Vismara festeggia il suo 30° anno di attività e diventa società per azioni.
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Vismara Marine Yachts
A versatile yacht designer and builder located in Viareggio, Italy, Vismara Marine constructs luxury motor and sailing yachts ranging from 10 to 27.5 metres.
History of Vismara Marine
Luxury yacht builder Vismara Marine was founded in 1984 by naval architect Alessandro Vismara . Early in his career, Vismara designed yachts for superyacht builder Perini Navi, and he is a longtime design collaborator with luxury sailing yacht builder Baltic Yachts.
High-performance racing yachts were a primary focus for luxury yacht builder Vismara Marine until 1999, when the firm collaborated with Mas Yachts on the design of the 8.5-metre Mas 28 performance powerboat. Today, Vismara Marine builds luxury sailing yachts designed for racing and cruising, as well as luxury motor yachts.
Notable Vismara Marine Yachts
In 2011, luxury yacht builder Vismara Marine launched the 16.3-metre V50 Hybrid sailing yacht Energheia , featuring a diesel/electric auxiliary engine. RINA awarded the luxury sailing yacht its Green Star Plus Platinum designation for environmentally friendly design.
Leaving a smaller environmental footprint also is the concept behind the new 27.5-metre custom Vismara 90 Fast Explorer motor yacht commissioned by energy magnate Fernandino Brachetti Perretti. Luxury yacht builder Vismara Marine designed this flagship to provide speeds of up to 35 knots with smaller, 1.400-hp Caterpillar diesel main engines.
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Specialisations of vismara marine.
Vismara Marine builds luxury sailing and motor yachts utilising high-tech composite construction. The Italian shipyard also specialises in yacht design, luxury yacht refit, luxury yacht brokerage, and yacht management.
Yacht Features
Propulsion System
DolceVela 48 Vintage (15m), la barca senza randa e bimotore
- Maggio 8, 2024
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V edendo i rendering e le foto del nuovo DolceVela 48 Vintage (14,85 x 4,40 m) alzi la mano chi non ha subito pensato a Ernesto Tross (1932-2020), il più strenuo propugnatore della teoria delle barche senza randa (vi ricorderete i suoi Orso Grigio e Orso Bianco). Ma attenzione, l’assenza di randa è solo una delle novità che la barca – progettata per un armatore esperto da AV Yachting (nuovo marchio ma esperienza da vendere: A e V stanno per Alessandro Vismara ) – porta con sé.
DolceVela 48 Vintage, un nuovo “modello d’uso”
Come ci racconta Alessandro Vismara “ non si tratta semplicemente di una barca con un nuovo piano velico, un nuovo layout, una nuova propulsione ed un nuovo stile… è un nuovo concetto di barca a vela, un nuovo modo di andar per mare. Non è solo la barca su misura per un armatore, è un modello d’uso. è il connubio tra i 40 anni d’esperienza messi in campo da AV, una progettazione giovane e dall’approccio scientifico e un armatore esperto e preparato alle innovazioni”. L’idea che sta alla base di DolceVela è quella di andare il più possibile a vela. Perché senza la randa non fai fatica e puoi uscire e divertirti anche da solo ”.
Cosa c’è di nuovo
Sintetizziamo le novità di Dolcevela:
– Il piano velico : senza randa, il genoa (100 mq) e la trinchetta (50 mq) sono avvolgibili e sovrapponibili. Ciascuna vela è inferita su uno strallo anti-torsione in tessile (PBO). L’avvolgifiocco è un Jiber con furler collegati al cavo anti-torsione senza l’uso del classico profilo di alluminio. La gestione delle manovre correnti in pozzetto è semplice tramite winch elettrici Antal a 3 velocità.
– La doppia motorizzazione fuoribordo installata sotto coperta, a poppa . Questo sistema offre numerosi vantaggi: tra cui una navigazione in teoria più veloce e silenziosa, una gestione semplificata grazie alla minore manutenzione e alla facilità di sostituzione. Inoltre, eliminando i sistemi di scarico, raffreddamento e coibentazione tipici dei motori entrobordo, è stato possibile semplificare e alleggerire la barca, migliorando le prestazioni a vela.
– Il layout della barca: il pozzetto è allo stesso livello della dinette (che offre una visibilità a 360°) e ha un tetto che ti ripara dal sole e dalla pioggia. In cabina armatoriale le paratie vengono sostituite da costole strutturali che scomparendo nel pagliolo creano un open-space e un passaggio tutto attorno al letto centrale. Gli ospiti hanno a disposizione la day toilet ed una confortevole cabina. E fuori: la coperta non ha scalini, non ha in giro cime e verricelli… di fatto è un grande salotto sul mare.
DolceVela 48 Vintage, 50 sfumature di legno
Non è finita qua. È bene spendere alcune parole anche sulla costruzione. L’innovativo sistema di costruzione basato sui dettami dell’industria 4.0 con modellazione 3D e taglio laser, è un approccio sostenibile che utilizza in chiave moderna il materiale più tradizionale: il legno. Lo scafo è in strip planking di cedro rosso, mentre coperta, paratie e murate sono in pannelli di okumè tagliati al CNC, le strutture di scafo e coperta in massello di douglas e iroko.
Le giunzioni e i rinforzi sono l’unica parte “artificiale” con incollaggio strutturale a matrice epoxy e composito (fibra di carbonio e vetro + resina epoxy), ma anche qui con un occhio “green”: “ le resine epossidiche sono derivate dalle biomasse e rinforzate con fibre di lino ”, svela Vismara che definisce la barca una “piattaforma” sulla quale costruire le proprie esigenze: l’imbarcazione è disponibile anche nelle misure da 40, 46 e 50 piedi. Vi terremo aggiornati appena saremo riusciti a salire a bordo per un test!
DolceVela 48 Vintage – Scheda tecnica
Lunghezza ft: 14,85 m Baglio max: 4,40 m Dislocamento: 12 t Pescaggio: 2,40 m Motori: 2 x Suzuki Fuoribordo 60 hp Capacità carburante: 400 l Capacità acqua dolce: 600 lt www.avyachting.it
5 commenti su “DolceVela 48 Vintage (15m), la barca senza randa e bimotore”
Spettacolo! Un’ idea sul prezzo?
Il modello tipo dolcevita a punta ala Con una scioccata di 25. 30 nodi Che la si può trovare in qualunque momento Ha perso l albero mentre era attraccoata…….. Bella barca Da stare in cantiere
È una bella idea, che attrae probabilmente gli appassionati di easy sailing. Da capire numeri sul vento alla mano. Un unico dubbio, quando la barca è sbandata uno dei motori ha le eliche fuori dall’acqua ? A prescindere da questo un progetto da seguire, molto coraggioso e innovativo.
Sono in attesa delle prove in mare e del prezzo. mi attrae molto non per questa ma per la prossima stagione.
Buonasera sono Valeria Pulvirenti sarei interessata a venire a vedere la barca e se possibile farei una prova a mare. Quale è il prezzo di vendita? Esiste solo il 15 metri? Si prega di contattarmi al 3473887655
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Addio ad Alessandro Mosca, ha raccolto in un libro la storia di Cingoli
A Cingoli si celebra il funerale di Alessandro Mosca, figura di spicco della comunità, appassionato difensore della tradizione e del patrimonio locale.
Oggi a Cingoli viene celebrato alle 15.30 il funerale di Alessandro Mosca deceduto nelle prime ore di ieri all’età di 82 anni, lasciando nel condiviso accoramento la moglie Riccarda, i figli Claudia con Alessandro e Gabriele con Carmen, i nipoti Matilde, Federico e Francesco, i fratelli Giovanni e Giorgio, i numerosi parenti. Per tutti Sandro, è stato e rimane uno delle sue figure che meglio hanno espresso un’appassionata, esemplare e verace "cingolanità". Calciatore poi segretario-tesoriere della Cingolana, è stato capo dell’Ufficio di ragioneria del Comune che, interpretando il cordoglio della cittadinanza, ha partecipato al lutto evidenziando la protratta solerte competenza e l’intenso impegno per la tutela e la valorizzazione del molteplice patrimonio cingolano, che gli hanno meritato profonda stima e gratificanti consensi. Militare nel corpo dei fanti piumati, ha organizzato a Cingoli un raduno regionale dei Bersaglieri in congedo. Fraterna l’amicizia con Paolo Appignanesi con cui nel territorio ha effettuato una minuziosa ricerca di reperti, propiziando l’istituzione del Museo civico divenuto statale. Insieme, hanno costituito "Cingoli 1848", la rievocazione storica in costumi dell’epoca, per riproporre la tradizione del gioco del pallone col bracciale. Autore di raffinati e artistici diorami, rappresentazioni di monumenti e luoghi con effetti di visione reale, li ha esposti in mostre che hanno ottenuto eccellenti successi. Con la moglie Riccarda, insegnante in pensione, scritto e pubblicato una pregevole trilogia di libri, unica e veramente preziosa per i contenuti, arricchita da un magnifico repertorio di foto e riproduzioni, dedicata a Cingoli e intitolata "Il quotidiano nella memoria: parole e illustrazioni": dal 1940 al 1960 "Eventi e vita quotidiana" e "Attività artigianali e commerciali", quindi "Cingoli dal 1900 al 1940: eventi e storie".
Gianfilippo Centanni
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RICCARDO SENSIDONI
Giustizia & impunità, dopo 15 anni la dda di napoli incastra i boss mandanti dell’omicidio del consigliere dem stabiese tommasino, che voltò le spalle al clan.
Piomba come un missile sulle imminenti elezioni amministrative la svolta sull’omicidio del consigliere comunale Pd di Castellammare di Stabia Gino Tommasino , 15 anni dopo il delitto che sconvolse la città delle Terme e di Fincantieri. Individuati e condannati da tempo i quattro assassini , il gruppo di fuoco del clan D’Alessandro , finalmente vengono incastrati i mandanti. E si mette nero su bianco il movente.
Fu una decisione di Sergio Mosca e del boss Vincenzo D’Alessandro , che diede il suo placet, e Mosca – con le sue interferenze nelle elezioni amministrative del 2018 – è tra gli esponenti del clan citati nelle 152 pagine della relazione che ha determinato nel 2022 lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Ma su questo torneremo dopo. Mosca è detenuto al 41 bis, D’Alessandro era a Nuoro per una misura alternativa: in ogni caso, da tempo viveva lontano da Castellammare di Stabia.
Tommasino, come si legge tra le 337 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip di Napoli Marco Giordano su richiesta della Dda di Napoli – procuratore Nicola Gratteri , aggiunto Sergio Ferrigno , pm Giuseppe Cimmarotta – fu ucciso il 3 febbraio 2009 con tredici colpi di pistola mentre guidava la sua auto sul viale Europa (il figlio rimase illeso), perché era tra quelli che “spendevano falsamente il nome dei D’Alessandro per introitare guadagni illeciti che sarebbero, in realtà, spettati a Scanzano (roccaforte del clan, ndr)”. Con il boss Pasquale D’Alessandro , fratello di Vincenzo e genero di Mosca, “aveva chiuso degli accordi (evidentemente relativi a cointeressenze economico-politico-criminali) ai quali era tuttavia venuto meno una volta che il D’Alessandro era stato arrestato”.
E così il politico dem finì anche lui tra quelli che dovevano essere gambizzati o ammazzati, una lunga scia di sangue che attraversò Castellammare di Stabia tra la fine del 2008 e il 2009, inserito nella “lista di “priorità” di persone da eliminare, uomini che, si diceva in qualche modo avevano sgarrato con la “famiglia” e dunque indegni di vivere e meritevoli di vendetta”, scrive il collaboratore di giustizia Catello Romano , già condannato per questo omicidio, nella tesi di laurea elaborata in carcere e acquisita agli atti. Romano nel 2009 aveva la tessera del Pd, partecipò alle primarie. Aveva 19 anni. Lo aveva iscritto Tommasino. Il politico stabiese aveva fatto incetta di adesioni a Scanzano.
L’inchiesta del pm Cimmarotta e dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata ha messo a sistema quindici anni di atti giudiziari, di informative, di processi e di sentenze definitive che hanno attraversato e sviscerato le dinamiche del clan D’Alessandro e i suoi crimini eccellenti. Omicidio Tommasino compreso, per il quale il primo a indicarne in Mosca uno dei mandanti, fu uno dei killer, Salvatore Belviso , in uno dei suoi primi verbali da collaboratore di giustizia. Era il 2012 e fu pubblicato su ilfattoquotidiano.it. “L’ordine venne da Sergio Mosca direttamente a me, e nel darmelo, mi ha detto che Tommasino era diventato politicamente importante grazie all’appoggio del clan D’Alessandro, ma non aveva rispettato gli impegni prendendo le distanze”.
Un altro pentito del gruppo di fuoco, Renato Cavaliere , ‘mentore’ di Romano, è ancora più netto: “Io e Belviso agivamo in simbiosi ed era come se fossimo una persona sola. Se Belviso mi diceva che dovevamo uccidere qualcuno io non gli facevo domande perche sapevo che anche lui aveva rapporti diretti con Vincenzo D’Alessandro. Quando Belviso mi ha detto che dovevamo uccidere Tommasino io non gli ho chiesto spiegazioni perché ho pensato che l’ordine provenisse da Vincenzo D’Alessandro”. Il terzo pentito, Raffaele Polito , ha dichiarato che il consigliere comunale stabiese era stato ucciso perché aveva sottratto soldi al clan, lo aveva saputo da Belviso a Piancastagnaio , nel senese. “Costui gli aveva detto che la somma ammontava a 30.000 euro, ma per il resto era stato abbastanza vago”, sintetizza il Gip.
La decisione di ammazzare Tommasino fu presa nel gennaio 2009 e D’Alessandro la avallò senza opporsi. Prima ci fu un incontro tra Belviso e D’Alessandro a Rimini , poi il boss scese a Castellammare e incontrò Mosca a casa sua. Alla fine della chiacchierata, D’Alessandro disse a Belviso: “Tutto a posto, vedi tu come devi fare, ma non mettere come priorità questa situazione, ma la nostra che già sai”. Si riferiva alla pianificazione degli omicidi dei fratelli Fontana .
Mosca è rimasto a lungo a piede libero e nel 2018 viene intercettato mentre fa propaganda elettorale per un candidato di Forza Italia al consiglio comunale di Castellammare di Stabia. La circostanza è inserita nella relazione dello scioglimento per camorra: “Quello che appare chiaro dal tenore della conversazione è il gradimento (di Mosca, ndr) per il partito Forza Italia e per il suo coordinatore Pentangelo (ex deputato, estraneo alle indagini, ndr), anch’egli definito “amico di Pasqualino”. Il centrodestra vinse quelle elezioni e venne eletto sindaco l’azzurro Gaetano Cimmino : nel 2009 Cimmino era il segretario del Pd che firmava le tessere raccolte da Tommasino.
I temi caldi di oggi:
- CALCIOMERCATO
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Separazione carriere, gomez a la7: “rende più veloci i processi falso, non cambia una cippa, non è una riforma indispensabile per l’italia”, articolo successivo, saman abbas, arrestata la madre nazia shaheen: condannata all’ergastolo per l’omicidio, era latitante da tre anni in pakistan.
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Guterres all’Assemblea Onu: “I Paesi fanno ciò che vogliono, impunità intollerabile”. Il Qatar: “A Gaza in corso un genocidio”. Israele: “Qui dibattito farsa”
L’appello del Papa e dei leader religiosi: “La politica fermi la guerra. No alla rassegnazione”
500mila firme per il referendum sulla cittadinanza. Magi: “Pochi ci credevano, un segnale al governo”
New York, 24 set. (Adnkronos) - "Accolgo con favore la proposta del Presidente Biden e annuncio la disponibilità dell'Italia a condividere le proprie competenze per lavorare insieme a un Piano d'azione congiunto sui sistemi di allerta precoce sul traffico e il consumo di droghe sintetiche, tra cui il fentanyl. Non vediamo l'ora di metterci al lavoro, perché la sfida che ci attende è la più grande di tutte. Chi opera nel campo delle dipendenze, sia in termini di prevenzione che di riabilitazione, ci ricorda che quando si cura una malattia o si vince o si perde, ma quando si cura una persona, si può solo vincere". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al vertice sulla droghe sintetiche voluto dal Presidente Joe Biden a margine dei lavori dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Nel suo intervento, la presidente del Consiglio ha esortato ad assumere "un impegno multidimensionale e multilivello, consolidato nel tempo attraverso buone pratiche. Mi riferisco al Sistema nazionale di allerta precoce sulle droghe, attivato nel 2009 dal Dipartimento per le politiche antidroga italiano e operante con il Sistema di allerta dell'Agenzia europea per le droghe e i meccanismi messi in atto dalle singole nazioni dell'UE. Da un lato, il Sistema identifica rapidamente fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, legati alla diffusione di nuove droghe e a nuovi modelli di consumo; dall'altro, veicola allerte coinvolgendo strutture di tutela e promozione della salute incaricate di attivare le misure necessarie. Mi riferisco anche al know-how e alle competenze che la Direzione centrale per i servizi antidroga e la rete delle procure italiane, guidata dalla nostra Direzione nazionale antimafia, hanno messo a disposizione delle forze di polizia e delle autorità giudiziarie dei Paesi più colpiti dal narcotraffico, in un quadro di cooperazione particolarmente efficace in America Latina". Per la premier "prevenire e fare rete: questa è la formula vincente, dentro e fuori i confini nazionali".
Washington, 24 set. (Adnkronos) - Israele è aperto a idee per una de-escalation del conflitto in Libano. Lo ha affermato l'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon, dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato di star valutando "idee concrete" con alleati e partner.
"Mentre parliamo ci sono forze importanti che cercano di proporre idee e noi siamo aperti a questo", ha detto Danon ai giornalisti. "Non siamo impazienti di iniziare un'invasione di terra... Preferiamo una soluzione diplomatica".
Roma, 24 set. (Adnkronos) - "Non è possibile sabotare un processo costituente così democratico, coinvolgente, entusiasmante". Il leader M5S, Giuseppe Conte, risponde così al Tg1 a chi gli chiede se Beppe Grillo intenda sabotare la Costituente 5 Stelle.
"Adesso gli iscritti hanno espresso pure le loro priorità dalla sanità alla lotta all'evasione, anche le regole organizzative. Dobbiamo invece sabotare, quello sì, un governo che tassa i pannolini e non preleva un euro dagli extraprofitti di banche, industrie belliche, imprese assicurative".
Tel Aviv, 24 set. (Adnkronos) - Il capo del settore missilistico di Hezbollah Ibrahim Muhammad Qubaisi, probabilmente ucciso oggi dall'Idf in un attacco mirato a Beirut, ha supervisionato il lancio di razzi verso Haifa. Lo ha dichiarato il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari, aggiungendo che Israele oggi ha sventato gran parte dei piani di Hezbollah di lanciare razzi sul territorio israeliano.
New York, 24 set. (Adnkronos) - "Ci opponiamo a ogni tipo di droga: non c'è un diritto alla droga. Voglio mandare un chiaro messaggio: le droghe distruggono la vita delle persone e le istituzione devono fare tutto quel che posso per contrastare la produzione e il traffico di droga". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al vertice sulla droghe sintetiche voluto dal Presidente Joe Biden a margine dei lavori dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Roma, 24 set. (Adnkronos) - Domani al termine dei lavori d'aula, attorno alle 20 e 30, si terrà una riunione congiunta dei gruppi Pd di Camera e Senato in vista del voto giovedì in Parlamento sul Cda Rai.
New York, 24 set. (Adnkronos) - "Il nostro obiettivo è costruire la pace e arrivare ad un cessate il fuoco: servirà una conferenza di pace, che sicuramente non potrà concludersi con la resa dell'Ucraina". Lo ha detto il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani, rimarcando come, per arrivare alla pace, sia a suo avviso necessario coinvolgere anche la Cina nelle discussioni. E rimarcando come Mosca non possa pensare di "arrivare al tavolo dei negoziati, quando sarà aperto, con la soluzione della sua vittoria: quella non sarebbe una pace ma una sconfitta dell'Ucraina, che è vittima di una aggressione", ha ricordato.
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- Maggio 7, 2023
ISYBA – Intervista ad Alessandro Vismara
“IL MEDIATORE DEL DIPORTO E L’EVOLUZIONE DEL MONDO DELLO YACHTING NEL QUADRO INTERNAZIONALE”
Questo il tema dell’evento, promosso da ISYBA in collaborazione con Nautica Editrice e Gruppo Permare, organizzato al fine di inquadrare la nuova figura professionale del Mediatore del diporto prevista dal testo del “Codice della Nautica da Diporto”, nonché discutere dell’evoluzione dello Yachting nel quadro internazionale attraverso un confronto tra operatori del settore con focus sulla eco sostenibilità in sede di costruzione, esercizio e smaltimento delle Unità da Diporto.
Abbiamo avuto il piacere di essere presenti, con tanti colleghi e professionisti, per una giornata di lavoro, cultura e scambio di idee.
Ecco il video con l’intervento di Alessandro Vismara
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